Basso Lazio Degustazione Vino

Wine Tour del Basso Lazio

TOUR di mezza giornata alla scoperta dei vini del Basso Lazio, goditi il Panorama a 360° gradi… Tu degusti e noi guidiamo! Sarà un Tour memorabile e divertente! COME: Conosci il Territorio, i segreti, la storia e la tradizione enogastronomica attraverso i commenti divertenti e informativi, forniti dai nostri operatori professionali. Visita e conosci le migliori Cantine del Basso Lazio, fai amicizia con i Produttori, degusta con gli enologi i loro vini … passeggia tra le Vigne.

Cantina Marco Carp

Degustazione di vini nella provincia di LATINA
Arrivo in Cantina , incontro con il Proprietario che vi accompagnerà nella visita della cantina con relativa spiegazione dei processi di lavorazione dei vini e degustazione di tre calici a persona di vino accompagnati da prodotti tipici locali.
La degustazione prevede l’assaggio di tre calici di vino a persona + prodotti tipici locali : pane di Cori e olio Extravergine di Oliva biologico di ns produzione, formaggio di pecora stagionato nelle vinacce del ns vino,salume a lavorazione artigianale prodotto qui vicino (Cori o Bassiano – salame o guanciale o prosciutto crudo) olive bio da tavola, biscotti secchi di Cori al vino/alle mandorle.

Opzionale: pizzette lunghe fatte in casa: acqua e farina, lievito, sale, olio extravergine e pomodoro (a richiesta, 0.80 cent/l’una).
Proseguimento per una Sosta per Visitare Sermoneta e il Castello Caetani, le cui origini del castello Caetani situato nel borgo medievale di Sermoneta risalgono al XIII quando la Santa Sede affidò territorio alla famiglia baronale degli Annibaldi le città di Sermoneta, Bassiano, San Donato e altri territori annessi. Nel suo territorio, nei pressi dell’attuale Abbazia di Valvisciolo sorgeva l’antica città volsca di Sulmo, citata da Virgilio nell’Eneide. Rientro in struttura.

Cantina Sisco Cinc

Partenza per Andare a Visitare una delle due cantine proposte a sud di Roma nella Provincia di LATINA
Arrivo in Cantina , incontro con il Proprietario che vi accompagnerà nella visita dei vigneti, e della cantina con relativa spiegazione dei processi di lavorazione dei vini e degustazione di due vini con prodotti tipici locali.

La degustazione prevede l’assaggio di due vini + prodotti tipici locali (Formaggi e Salumi).

Proseguimento per una Sosta per Visitare Sermoneta e il Castello Caetani, le cui origini del castello Caetani situato nel borgo medievale di Sermoneta risalgono al XIII quando la Santa Sede affidò territorio alla famiglia baronale degli Annibaldi le città di Sermoneta, Bassiano, San Donato e altri territori annessi. Nel suo territorio, nei pressi dell’attuale Abbazia di Valvisciolo sorgeva l’antica città volsca di Sulmo, citata da Virgilio nell’Eneide.

Provincia di Latina: Cose vedere!

La Provincia di Latina è molto più bella di come te l’aspetti! Qui trovi le sorprese, la bellezza e i posti da vedere nel Parco Nazionale del Circeo e nei dintorni della Provincia di Latina: sulla costa e nell’interno, nell’Agro Pontino e sui monti.

Fogliano

A Fogliano (LT), a 80 km a sud di Roma, c’è un lago costiero con un borgo di pescatori, una villa del ‘700 (la Villa di Fogliano) ed una campagna dove l’Agro Pontino sembra fermo nel tempo. Fogliano è la passeggiata preferita degli abitanti di Latina quando hanno tempo…

LAGO DI FOGLIANO
Il Lago di Fogliano è il più grande dei 4 laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo. Ha due canali che lo collegano al mare e garantiscono il circolo dell’acqua. Intorno al lago la terra è scura e le bufale vivono libere intorno agli acquitrini in un paesaggio semi-paludoso che fa pensare all’Agro Pontino come poteva essere prima della Bonifica. Nel lago vivono animali acquatici tra cui qualche cigno in libertà. E’ anche un’ottima postazione per fare birdwatching.

VISITARE IL BORGO DI FOGLIANO
Il Borgo di Fogliano era un borgo di pescatori sulle sponde del Lago di Fogliano. La zona era abitata sin dalla Preistoria. Nel ‘700 i Caetani, proprietari del lago, costruirono altre strutture che sono quelle che definiscono tuttora il paesaggio.

Castello di Sermoneta

C’era una volta un territorio conteso e strategico che si trovava a due passi da Roma e dalla via Appia e lungo la via Pedemontana. I Baroni Annibaldi, a cui la Santa Sede affidò il feudo di Sermoneta, Bassiano e San Donato. Il castello venne costruito per volere della famiglia degli Annibaldi, agli inizi del Duecento[1], il maniero nacque più come fortezza militare, in un punto strategico del territorio tra Roma e Napoli, che come residenza nobiliare: le pareti esterne sono spesse oltre tre metri e tutta la struttura è protetta da una cinta muraria che poggia sulla roccia viva. Di questa prima costruzione restano solo il maschio e una controtorre detta “maschietto”.

La famiglia Annibaldi cedette nel 1297 i territori di Sermoneta, Bassiano e San Donato al nipote di papa Bonifacio VIII, Pietro Caetani, per la somma di 140 mila fiorini d’oro. I Caetani non risparmiarono nulla per rendere la Rocca degli Annibaldi una vera e propria fortezza militare, con nuovi edifici e ben cinque cerchie di mura, che, grazie a un sistema di ponti levatoi, garantivano la possibilità di isolare la torre in caso di attacco.

Il castello, che ospitò fra gli altri Federico II e nel 1536 Carlo V, ospitò a lungo Lucrezia Borgia che dimorò a Sermoneta per alcuni periodi sotto il pontificato di papa Alessandro VI Borgia. Altri ospiti dimorarono nel castello Caetani, come i papi Gregorio XIII (1576) e Sisto V, e di altre illustri personalità: di loro ci sono tracce in una stanza del complesso che ospitava le iscrizioni (ancora oggi conservate su un muro) di tutti i visitatori di un certo livello.

La fortezza venne attaccata molte volte nel corso dei secoli. Nel 1798 il castello fu saccheggiato dai soldati di Napoleone che lo trasformarono in carcere e ne asportarono 36 cannoni. Il castello tornò di nuovo ai Caetani verso la fine del XIX secolo, con Gelasio Caetani, a cui sono dovuti gli imponenti lavori di restauro dell’antica dimora di famiglia. Nella seconda guerra mondiale, durante lo sbarco di Anzio del 1944, il castello è stato abitato ancora dai Caetani (Roffredo e Marguerite Caetani) e dai loro coloni fuggiti dalla pianura pontina. Dal 1977 il castello appartiene alla Fondazione Roffredo Caetani, creata dall’ultima discendente dei Caetani di Sermoneta Lelia Caetani, scomparsa l’11 gennaio 1977.

Cori

Cinta muraria
Bellissima e abbastanza ben conservata con percorso turistico dedicato, è lunga circa 2 km. È realizzata in opera poligonale di prima maniera (VI-V secolo a.C.) e restaurata in epoche diverse, una prima volta in opera poligonale di III maniera (IV-III secolo a.C.) ed una successiva volta con un’opera di ricortinatura in opera incerta e l’aggiunta di torri (fine del II secolo a.C.). Lungo il percorso delle mura tre Porte (Romana, Ninfina, Signina) permettevano l’ingresso alla città; erano di tipo sceo. Di esse soltanto Porta Ninfina si era conservata fino ad epoca moderna, ma è stata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Una copia è stata ricostruita nel 1984 in occasione del Palio dei Rioni di Cori. Sempre in opera poligonale all’interno della cinta muraria sono le tante opere di sostruzione che creano una serie di terrazze che hanno determinato lo sviluppo urbanistico dell’antica Cora; tra le tante, sono notevoli: la costruzione che sostiene il Foro, attuale zona di via delle Colonne; la costruzione posta a fronte dell’edificio del Comune in piazza papa Leone XIII e la costruzione, davanti l’edificio scolastico “Massari” a sostegno dell’Acropoli. Famose le incisioni della cinta e delle rovine di Cora fatte da Giovanni Battista Piranesi nel 1764.

Ponte romano della Catena.
L’antico manufatto (I secolo a.C.), che consentiva e consente tuttora di attraversare l’omonimo fosso della Catena nei pressi di porta Ninfina; il ponte è ad un solo arco alto circa 20 metri ed è realizzato in opus quadratum, i fianchi sono in pietra mentre la curvatura è di materiale tufaceo. Da segnalare che in Piazza della Croce era presente un altro ponte della stessa epoca del Ponte della Catena, che è stato interrato insieme al fosso negli anni 1970.

Abbazia di Fossanova

L’Abbazia di Fossanova si trova a Priverno, a pochi minuti di auto dalla stazione di Priverno-Fossanova ed è il più antico esempio di gotico-cistercense in Italia. E’ austera, spoglia e sobria all’interno. Il chiostro è un rettangolo di pace e bellezza. Oggi accanto al pozzo crescono piante…

Abbazia di Valvisciolo

Edificata in rigoroso stile romanico-cistercense è uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l’abbazia di Fossanova. La tradizione vuole che questa abbazia sia stata fondata nel XII secolo da monaci greci e sia stata occupata e restaurata dai Templari nel XIII sec. Quando nel XIV secolo questo ordine venne disciolto subentrarono i Cistercensi. A questa abbazia è legata una leggenda medioevale, dove si narra che nel 1314, quando venne posto al rogo l’ultimo Gran Maestro Templare, Jacques de Molay gli architravi delle chiese si spezzarono. Ancora oggi, osservando attentamente l’architrave del portale principale dell’abbazia, si riesce a intravedere una crepa. Gli indizi della presenza Templare sono costituiti da alcune caratteristiche croci: nel primo gradone del pavimento della chiesa, nel soffitto del chiostro e quella più famosa di tutte scolpita nella parte sinistra dell’occhio centrale del rosone, venuta alla luce nei restauri di inizio secolo. In tempi recenti, sul lato occidentale del chiostro, abbattendo un muro posticcio, sono venute alla luce, graffite sull’intonaco originale, le cinque famose parole del magico palindromo: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, con la variante, sinora un unicum, che le venticinque lettere sono disposte in cinque anelli circolari concentrici, ognuno dei quali diviso in cinque settori, in modo da formare una figura simile ad un bersaglio.

COSA FARE AL CIRCEO IN INVERNO

Il Parco Nazionale del Circeo è notoriamente un posto perfetto per l’estate e la primavera. Si possono esplorare le spiagge del Parco Nazionale e fare trekking lungo i sentieri, andare in canoa, fare snorkeling, scoprire le grotte del Promontorio del Circeo, o semplicemente prendere…

Il Parco Nazionale del Circeo

istituito nel 1934 è una delle più antiche aree naturali protette d’Italia. Ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio storico, si estende lungo il tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di 5.616 ha e prendendo il nome dall’omonimo promontorio.

Cerasella

Situata nel cuore della foresta, rappresenta il punto di partenza ideale per un’escursione. È un’area attrezzata in cui è presente un recinto faunistico con daini e cinghiali. Da qui si può scegliere fra diversi sentieri, tutti pianeggianti e non particolarmente impegnativi.

Cocuzza

Ospita il Centro di documentazione sull’Istruzione Scolastica e sull’Opera Sanitaria nelle Paludi Pontine.

La Villa di Domiziano

In località Palazzo, sulla sponda orientale del lago di Sabaudia, si trova il più grande complesso monumentale dell’intero comprensorio del Circeo: la Villa di Domiziano (I secolo d.C.).
L’estensione notevole del complesso antico, di poco inferiore alla superficie attualmente occupata dall’area di Riserva naturale Rovine di Circe, nella quale la villa è quasi interamente compresa, ne fa uno dei complessi più interessanti di tutto il Lazio.

PONZA

La maggior parte dei viaggiatori che visitano Ponza lo fanno per la costa dell’isola e per l’acqua incredibilmente bella che la bagna. Non c’è dubbio che quello di Ponza sia un mare meraviglioso, sebbene un po’ troppo affollato nel mese di agosto, ma ci sono anche tanti…

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